Onorevoli Colleghi! - Dal 30 giugno 2003 è entrato in vigore il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327.
Il testo unico ha risolto moltissime questioni, alcune delle quali, tuttavia, meritano di essere rivisitate alla luce della pratica quotidiana per un miglioramento della normativa vigente.
Molti studiosi e operatori del settore, specie per quanto riguarda il tema della determinazione dell'indennità di esproprio, hanno suggerito alcune modifiche alle disposizioni del testo unico.
Ad esempio, durante un convegno tenutosi all'Università di Mantova il 10 giugno 2005, dal titolo «Governo del territorio, infrastrutture lineari ed espropri per pubblica utilità», moderato dal dottor Maurizio Castelli del Dipartimento per l'innovazione del sistema agroalimentare della stessa Università, il dottor Giovanni Masotto, svolgendo la sua relazione su «Le procedure di stima nella valutazione degli indennizzi (decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001)», ha proposto una modifica alla normativa sull'esproprio per pubblica utilità.
Questa proposta di modifica della normativa è «nata in seno all'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Mantova e dall'esperienza sul campo, ed è stata concretizzata dal dottor Augusto Manerba con la pubblicazione nell'anno 2002 sul settimanale Terra e Vita (n. 28 del 2002, pagina 82)».
La presente proposta di legge prende in considerazione queste riflessioni e indicazioni che sono apparse largamente condivise. In particolare, si propone l'introduzione di due nuove norme nel citato testo unico per affrontare due questioni rilevanti. La prima questione nasce dalla constatazione che, nella pratica, gli atti